San Benedetto, cresce il gioco d’azzardo patologico, quando la ricerca del sogno diventa un incubo

Maria Aureli, coordinatrice presso lo sportello di ascolto e consulenza per il gioco d’azzardo patologico di AmaAquilone, ha rivelato l’allarmante aumento di questa dipendenza nella nostra regione. Collaborando con il dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur Area Vasta 5, il servizio si estende su quattro sedi, assistendo un totale di 80 persone, principalmente residenti nelle Marche. I dati indicano una prevalenza di uomini lavoratori, di età compresa tra i 35 e i 60 anni, affetti da dipendenza da slot machine e gratta e vinci.

La Dott.ssa Aureli ha evidenziato come l’aumento dei casi sia correlato alla disponibilità di luoghi di gioco, come sale slot e bar. Questa crescente offerta sembra alimentare ulteriormente la domanda, rendendo il gioco patologico un problema sempre più diffuso. La dipendenza è vista come una forma di rivalsa personale più che un tentativo di guadagno, soprattutto dopo eventi traumatici come il terremoto.

Il percorso di guarigione è lungo e richiede un impegno significativo da parte degli interessati, dei familiari e degli operatori sanitari coinvolti. Aureli ha sottolineato la mancanza di soluzioni rapide per questa dipendenza, sottolineando l’importanza dell’auto-consapevolezza e dell’adozione di strategie cognitive e comportamentali per affrontare il problema. Il supporto reciproco tra i giocatori che desiderano smettere può essere fondamentale, motivo per cui AmaAquilone organizza incontri di condivisione esperienziale regolari.

In sintesi, l’intervista riflette la gravità del problema del gioco d’azzardo patologico nella nostra comunità e l’importanza di interventi tempestivi e supporto continuo per affrontare questa dipendenza.

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